“Oggi non esci?”
“No. Sto a casa a studià. Contenta?”
“Si certo, ma è un po’ di giorni che non vedo i tuoi amici. Mi chiedevo se fosse successo qualcosa. So che non è stato facile per te fare amicizia, si insomma, il trasloco, una città nuova. Mi preoccupo, ecco.”
“Non è stato facile mamma. No. Ho sofferto il distacco. Ma poi credevo di aver trovato dei nuovi amici. Sono passato sopra a certe loro battute. Provavo a dirmi che erano stupidaggini. Esageravano con le ragazze, a volte mi vergognavo, lo ammetto. Però ridevamo di altro. Fino a che non è venuta a trovarmi Aysha.”
“Embè, che è successo?”
“Oh, in realtà niente. Passeggiavo con lei, mangiavamo il gelato. Loro erano lì. Poi l’ho accompagnata e ci siamo abbracciati. E ho visto il loro sguardo, mamma. Erano infastiditi. Anzi, schifati. Ecco. Mi è bastato quello sguardo.”
Silenzio.
“Resto a casa a studiare. Lo preferisco a quello sguardo, mamma.”
“Sono fiera di te. Farai nuove amicizie. Intanto ti abbraccio io.“