Era stanco di quello che la gente pensava di lui. Lo definivano ‘strambo’, e a volte si sentiva chiamare ‘matto’. Ma Luigi era semplicemente se stesso e non capiva il perché di tanta avversione nei suoi confronti.
Per fortuna che aveva i suoi fidati amici: Paolo e Samuel.
Luigi si sfogava con loro attorno al tavolinetto davanti il bar:
“Sono stufo di sentire la gente mormorare alle mie spalle. Ma cosa vogliono?”
Paolo: “Ma dai! Non prenderla troppo sul serio. Si sa che la gente parla sempre”
Samuel: “Ha ragione Paolo, fregatene!”
Luigi: “Ma voi non capite che significa sentirsi sempre osservati! Ovunque vada, sento sempre gli occhi su di me. Anche adesso”
Paolo: “Senti, sei un po’ troppo paranoico”
Luigi: “Ma…”
Samuel: “Basta dai! Sei un ragazzo normalissimo. Secondo me il tuo problema è l’insicurezza”
Paolo: “Dai retta a noi Luì. Ti fidi dei tuoi due migliori amici?”
Samuel: “Degli ‘unici’ amici che hai?”
Luigi: “ahahah stronzi!”
Paolo: “Scherzi a parte. Devi solo riposarti un po’. Quando torni a casa, accendi il pc e prenota un weekend da qualche parte.”
Intanto dall’altro lato della strada spuntò Sandra, la vicina di Luigi, a passeggio con la sua amica.
Subito lo riconobbe e le venne naturale rivolgergli un cenno di saluto.
L’amica le chiese “Ma chi è?”
“È il mio vicino. Onestamente non so che problema abbia ma è innocuo”
E sghignazzando se ne andarono via, lasciandosi alle spalle Luigi, da solo, seduto al tavolinetto del bar mentre parlava alle due sedie vuote posizionate davanti a lui.