Sofia entrò nel portone di corsa. Nonostante l’ombrello grande era tutta bagnata. Imprecò tra i denti, contro la pioggia e il freddo.
Aspettò l’arrivo dell’ascensore battendo piano i piedi. Arrivò e uscì Giacomo.
“Ciao Sofia”
“Ciao” rispose.
Rimaneva lì inebetito. Sofia si era resa conto di piacergli. E in realtà anche lui piaceva a lei. Ma non voleva innamorarsi. La fine della storia con Walter le aveva quantomeno insegnato che l’amore è una cosa strana. ‘Ti travolge ti stravolge e ti fa male’ Sofia ogni tanto ripeteva a sé stessa questo mantra.
Aveva notato Giacomo e i suoi occhi scuri ma non aveva mai dato motivo a questo ragazzo di pensare che potesse piacergli.
Intanto Giacomo si era spostato e teneva aperta la porta per permettere a Sofia di entrare. Nel petto il cuore bussava per uscire o almeno così sembrava a lui. Nella testa solo una frase: “rischia Giacomo, chiediglielo“.
Sofia entrò, sorrise e fece per chiudere la porta. Giacomo la guardò e non disse nulla. Lasciò andare la porta. Lei per un attimo pensò che sembrava volesse dire qualcosa o forse sperava fosse così. Meglio così, pensò. Lui non disse niente e Sofia spinse il 2 sulla tastiera.
Appena arrivata aprì la porta e se lo trovò davanti, tanto che si spaventò. Era rosso in viso e affannato.
Fece per dirgli qualcosa ma lui la bloccò alzando una mano come a dirle di stare zitta.
“Sofiavuoiuscireconme?” Lo disse così, tutto d’un fiato
E così lei rispose, tutto d’un fiato: “Si“.