Un felice sabato a tutti voi, lettori e novellieri.
Routine settimanale, senso di appagamento, capacità di risolvere problemi. Ecco cos’è la nostra vita.
Il lavoro, i colleghi, correre e respirare. Poi la pausa caffè, la pausa pranzo, i tempi scanditi, le scadenze, le responsabilità.
Ed è un meccanismo collaudato: ansia che genera produttività, ognuno alla ricerca della propria affermazione sociale intrecciando rapporti per ottenere qualcosa. Favori, debiti, bilanci mentali e alla fine confusione.
L’obiettivo è riuscire! Sono le regole del capitalismo: annullare emozioni, cancellare sentimenti.
Alienazione! Mai fu così reale. Ma oggi lo chiamiamo stress, male dei nostri tempi.
Le emozioni, prima rubate e poi vendute nelle pubblicità insieme ad un cellulare o ad una macchina, così come la nostra felicità, il nostro amore, ma soprattutto la nostra umanità. E se le tue idee non si dovessero allineare, compra Apple e sarai differente insieme ad un’altra infinità di persone come te.
Perciò oggi suggerirei un esercizio sovversivo.
Riprendiamoci il nostro tempo e la nostra umanità lavorando con lentezza (e con pienezza). Tornate umani e costruite rapporti umani. E se riuscite siate teneri e fermi.
La parola della settimana è Lentezza.
Ma ecco a voi le storie della settimana: