Da qualche giorno Anna muove i suoi passi meno incerta. Mamma ci permette di stare un po’ fuori a giocare in giardino la sera, finché c’è luce, anche da soli. So che ci controlla dalla porta della cucina aperta, mentre carica la lavastoviglie e racconta al babbo quello che si è fatto.
Faccio su e giù dal vialetto con la bici con i ruotini e impongo ad Anna di fare quello che scappa che io sono un supereroe e la devo catturare. Viene facile. Io in bici, lei in bilico, la prendo sempre.
Ieri poi si è bloccata. È stato semplice prenderla, ma non capivo cosa l’avesse fermata. Era incantata. Guardava una cosa che volava e faceva luce. Io non ne avevo mai vista una, così ho chiamato il babbo. É uscito un po’ spaventato, poi ci ha sorriso, quando l’ha vista. “Non vedevo una lucciola da un sacco di tempo“, ha detto.
“È un insetto“, mi ha spiegato. “Fa luce quando deve corteggiare qualcuno” E mentre lo diceva, guardava Anna. Che sta lucciola stesse corteggiando mia sorella a me comunque è parso un po’ bizzarro, ma sono rimasto comunque a guardare. È così ho visto anche le altre.