Che corriate da poco o molto tempo avete compreso una cosa: la corsa è fatica. Ma sarete d’accordo con me che se una cosa non ci è costata nessuna fatica allora vuol dire che non l’abbiamo fatta bene.
La fatica è parte integrante del nostro modo di correre, forse del nostro modo di vivere.
Come disse Pietro Mennea: “La fatica non è mai sprecata: soffri ma sogni”.
Il segreto? Accettare che dobbiamo soffrire. Durante la tua corsa ci sarà un momento in cui i muscoli faranno male, le gambe saranno rigide e la vocina nella testa ti dirà: “Basta, fermati”. Quando ti capiterà, non ascoltarla. Scoprirai che hai delle energie nascoste che non avresti mai pensato di avere.
Facciamo un esempio.
Ti sei allenato per la tua prima 10 km e lo hai fatto bene. Il giorno della corsa sei carico, le gambe girano libere, parti un pochino più lento e poi cominci a prendere il ritmo giusto, i primi sei km sono i tuoi migliori di sempre. Ma appena comincia il settimo accade che il tuo corpo si ribella e arriva quella vocina: “Basta Fermati!”.
Ricorda: più grande è il nemico da sconfiggere più grande sarà la tua soddisfazione! Accetta il momento di sofferenza. Pensa un km per volta.
Non possiamo migliorare o crescere senza affrontare qualche difficoltà, nella corsa come nella vita. Scoprirai di essere migliore di quello che pensavi.
Quanta fatica fare questa settimana?
1. Corri 9 min Cammina per 1 min X 3 volte
2. Corri 10 min Cammina per 1 min X 3 volte
Provaci. Fino in fondo. Soffri e sogna.