Doveva fare presto. Con le lacrime ancora agli occhi sistemò le cariche esplosive contro il muro portante, poi si mise di nuovo alla finestra, sperando che nessuno fosse penetrato nel palazzo in quei minuti di necessaria distrazione. All’inferno non ci sarebbe andato da solo. Passò tutto il pomeriggio, la sera e si fece notte. Probabilmente … Continua a leggere #IlCecchino(2)
#Aleppo
Le notizie arrivavano attese e spaventose. Donne costrette a portare il niqab, carovane di islamisti inferociti, rifugiati deportati dalla Turchia. L’arabizzazione di Afrin era iniziata. La trasformazione di una città simbolo della rivoluzione in un enorme campo profughi, senza radici ne identità. Ayse ascoltava in silenzio e domandava a tutti quelli che arrivavano del fratello, … Continua a leggere #Aleppo
#IlBoia
Karim era nato nelle Camargue, terza generazione. Il suo primo ricordo d’infanzia erano le botte del padre, ubriacone ed agricoltore. Il secondo, le urla del maiale, bestia impura, sgozzato da suo zio nella fattoria. Un’adolescenza ai margini, dentro e fuori per spaccio, si era poi trasferito a Lione per studiare filosofia. Quindi era partito in … Continua a leggere #IlBoia
#Chai
Uscì dalla stanza portando fuori l’insoddisfazione di chi avrebbe voluto confidarsi con un’amica senza riuscire a dire nulla. Bisognava pensare alla prossima missione, al prossimo messaggio da portare senza conoscerne il contenuto. Venne assalita dalla tristezza, da un cupo senso di solitudine. Non aveva nessuno, erano tutti morti, forse anche suo fratello. Quelli con i … Continua a leggere #Chai
#Kobane
Kobane non era un simbolo. La città sopra la collina dove regnavano pace, giustizia e fraternità. Dove i popoli che si scannavano tutto intorno trovavano una convivenza pacifica. Dove le donne venivano rispettate, dove tutti avevano pari dignità. Il mito che aveva resistito all’assedio delle truppe nere che avevano terrorizzato il mondo. Che le aveva … Continua a leggere #Kobane
#IlCecchino
Salih cercava di respirare piano mentre gli bruciava la gola. Temeva di tossire, anche se a quella distanza non l’avrebbero sentito. Erano li, all’incrocio, lui appostato alla finestra al secondo piano di casa sua. O meglio di quello che ne rimaneva, sventrata com’era dai colpi di artiglieria. Parlavano ad alta voce, padroni della città. Accento … Continua a leggere #IlCecchino
#Newroz
Ayse si svegliò con le ossa rotte, e l’odore di lenticchie che le ingrassava il volto. Oggi era un giorno di festa e la colazione sarebbe stata abbondante. Non si era ancora riabituata a dormire sul pavimento. Si rialzò stiracchiandosi e senza pronunciare una parola, non amando sentire la propria voce incupita dal sonno. Stanchezza, … Continua a leggere #Newroz